Quant’è vero! Non c’è quasi mai tempo, soprattutto a scuola, soprattutto per studiare. C’è sempre qualcos’altro da fare. Se studio francese, dietro l’angolo mi ritrovo indietro di storia. Ma se mi metto a studiare storia, come faccio con religione? Che vita fare lo scolaro: sempre ad inseguire le sufficienze, sempre a tener dietro alle quindicimila verifiche settimanali, alle interrogazioni programmate, di gruppo, a due a due, singole, doppie, che valgono anche per l’anno successivo, a sorpresa, metà e metà, quelle dove ti si chiede un po’ di tutto, anche se sai fare un uovo fritto.
Ma poi vengono le vacanze. E allora… e allora magicamente c’è tempo per fare tutto! Ah, che belle che sono le vacanze: nessuno che ti insegue, nessuno che pretende da te il sangue.
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