Qui di seguito troverete i testi per i due testi da produrre per italiano e latino durante le feste.
Buone vacanze studiose!
Qui di seguito troverete i testi per i due testi da produrre per italiano e latino durante le feste.
Buone vacanze studiose!
Lo so, lo so: eravate gelosi. Ma come? Le prime hanno un post dedicato tutto a loro e noi niente? Ma che siamo? Figli di un Dio minore?
Per dimostrarvi quanto bene vi voglio, soprattutto dopo aver cominciato a leggere le vostre verifiche leopardiane e aver avuto conati di vomito un po’ qui e un po’ là, ecco, dopo il tag, l’elenco dei vostri compiti! Godi, Fiorenza, godi!
Siccome molti di voi me l’hanno chiesto, ecco un post dedicato solo al riassunto dei vostri compiti delle vacanze, o alunni delle future seconde, quasi arrivati al fondo delle vostre fatiche di quest’anno, ma già pronti per quelle che verranno, e verranno, e verranno, per i prossimi (almeno) quattro anni!
So che volevate da fare molto di più, ma tenete presente che io, poi, devo correggere il tutto! Non posso mica passare delle cattive vacanze, io! Devo tornare bello fresco e riposato a settembre, io!
La parola “cinema”, carissimi alunni della futura seconda, deriva da un termine greco che significa “movimento”. Allora, è facile arrivare alla mia definizione di cinema come “passione che si muove nel tempo e nello spazio”.
Per evitare che continuiate impunemente a guardare cinepanettoni volgari e spicci (tipo De Sica-Boldi), o americanate da quattro soldi (tipo Avatar et similia), ecco di seguito, dopo il salto, un elenco di film interessanti, spesso molto “antichi”, ma che dovrebbero stimolare, per le vacanze, le vostre riflessioni.
Il titolo presenta una nuova versione del carpe diem, ispirata ad una nota canzone. Esso annuncia, d’altra parte, un post molto desiderato da voi alunni di quarta-ormai-quasi-di-quinta, se escludiamo le rimandature settembrine, gli ostacoli fisico-matematici, gli intoppi françois e English.
Subito dopo il tag, infatti, troverete il file in cui sono segnalate le poesie che sono capitate da commentare a ciascuno di voi, poveri pargoli.
Quando sono in treno, mi viene sempre da leggere. Mi porto dietro almeno un libro di scuola: altrimenti, il tempo non passa mai. Ho preso quest’abitudine quand’ero una matricola universitaria. Quattro ore di treno per arrivare a Pisa. Una palla gigantesca. Dovevo inventarmi qualcosa.
Mi fu molto d’aiuto una collana di libri economici: si chiamava (e si chiama ancora) Newton Compton. Potevo leggere “I miserabili” (uno dei libri più giganteschi che abbia mai visto in vita mia) con soli 5 euro. Il resto costava anche di meno. La carta non era delle migliori, ma i testi fantastici.
Quant’è vero! Non c’è quasi mai tempo, soprattutto a scuola, soprattutto per studiare. C’è sempre qualcos’altro da fare. Se studio francese, dietro l’angolo mi ritrovo indietro di storia. Ma se mi metto a studiare storia, come faccio con religione? Che vita fare lo scolaro: sempre ad inseguire le sufficienze, sempre a tener dietro alle quindicimila verifiche settimanali, alle interrogazioni programmate, di gruppo, a due a due, singole, doppie, che valgono anche per l’anno successivo, a sorpresa, metà e metà, quelle dove ti si chiede un po’ di tutto, anche se sai fare un uovo fritto.
Ma poi vengono le vacanze. E allora… e allora magicamente c’è tempo per fare tutto! Ah, che belle che sono le vacanze: nessuno che ti insegue, nessuno che pretende da te il sangue.
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