Appunti di geografia su lingue, religioni, città

Le lingue note al mondo sono 5000, le più parlate sono 12. Una lingua può essere utile nelle relazioni commerciali (ad es. l’inglese), talora può essere strumento di supremazia (come sono stati lo spagnolo e il portoghese, imposti in America latina).

Le religioni più seguite sono cristianesimo e islamismo (concentrato tra l’Africa centro-settentrionale e il Medio Oriente); poi vengono induismo, confucianesimo, taoismo, buddismo; etnoreligioni, ebraismo, scintoismo. Il mondo sviluppato è diventato nel tempo sempre meno influenzato dalle religioni e dai loro precetti, aprendosi invece a nuove forme di religione non tradizionali, come quella degli Hare Krishna, degli Arancioni, di Scientology. In molti paesi occidentali, raccolgono seguaci le filosofie “new age”, che mirano a migliorare il benessere spirituale. Nei paesi del Terzo Mondo, invece, la sfera religiosa e quella politico-civile si sono integrate, formando spesso un tutto unico, dominato da una fede “radicale”.

 

Le migrazioni possono essere esterne o interne (se avvengono nei confini di uno stesso paese), temporanee o definitive, di singoli o di gruppi. Le migrazioni di massa sono chiamate esodi o deportazioni, se sono coatte, cioé se chi emigra è costretto.

Dopo la rivoluzione industriale, l’alta pressione demografica in Europa spinse milioni di persone a cercare fortuna in America e in Oceania. Dopo la seconda guerra mondiale, nuovi flussi migratori, provenienti dall’Europa mediterranea, furono originati dalla richiesta di manodopera in aree industriali in sviluppo. Ad oggi, gli squilibri tra paesi sviluppati e paesi poveri hanno dato impulso a migrazioni dall’Africa e dall’Asia sud-orientale verso l’America settentrionale, l’Europa occidentale, l’Australia.

Nel continente europeo, altri flussi migratori più recenti sono stati influenzati dall’istituzione della Unione Europea, dall’industrializzazione dell’Europa mediterranea, dalla dissoluzione dell’Unione Sovietica e dai conflitti nella ex Jugoslavia.

Le nazioni hanno cercato di regolare i flussi con politiche migratorie, stabilendo le cosiddette quote di ingresso. Tuttavia, la chiusura delle frontiere non ha scoraggiato l’afflusso di migranti clandestini.

In genere, le conseguenze economiche della migrazione sono positive: i paesi di partenza beneficiano delle rimesse degli emigranti (cioé del denaro che essi inviano in patria); nei paesi di arrivo, gli immigrati svolgono molti lavori rifiutati dalle popolazioni locali e contribuiscono a mantenere in vita il sistema assistenziale e previdenziale. Poiché emigrano spesso maschi adulti, nelle aree di partenza si assiste a due fenomeni: l’invecchiamento e la femminilizzazione della popolazione.

L’emigrazione mette in contatto uomini di lingua e cultura diverse, ma può produrre problemi di inserimento e assimilazione. Si possono così formare comunità o clan di immigrati chiusi rispetto alla società che li ha accolti.

 

CITTA’.

Metà della popolazione mondiale vive in città e si prevede che tale percentuale possa aumentare in futuro. La vita di una città si basa su una rete di relazioni con la regione che la circonda (“hinterland”), da cui trae risorse economiche e a cui distribuisce beni e servizi. Si distinguono così:

– agglomerato urbano: insieme composto da una città e dal territorio urbanizzato che da essa dipende;

– conurbazione: fusione di più centri urbani, che mantengono la loro struttura amministrativa;

– area metropolitana: insieme di agglomerati o conurbazioni e città minori, legate da una rete di trasporti;

– megalopoli: insieme di più aree metropolitane vicine, legate da vincoli funzionali intensi. Il termine è nato per indicare l’agglomerato urbano creatosi lungo la costa nord-occidentale degli USA.

Molte città sono polifunzionali; in altre è possibile riconoscere una funzione prevalente: città d’arte, città sante, portuali, industriali, minerarie, universitarie, militari, turistiche, finanziarie, residenziali, tecnopoli. L’importanza di una città dipende dalla qualità e dalla quantità delle sue funzioni. In una regione, si crea una gerarchia tra le città con al vertice le città direzionali. Le città globali hanno una capacità direzionale amplissima, come New York, Los Angeles, Londra.

Oggi stanno crescendo anche i centri dell'”hinterland”, favoriti dalla diffusione dei mezzi di trasporto privato e pubblico; questo processo ha dato luogo alla creazione di aree metropolitane, nelle quali è grave il problema dei pendolari. Molte imprese hanno chiuso le fabbriche in città per aprirne nei centri minori, così come università, ospedali, centri commerciali, uffici: queste attività hanno dato origine alla campagna urbanizzata.

Le città sono articolate:

– per zone funzionali (aree residenziali; aree destiante a infrastrutture, servizi, attività economiche);

– per ceti sociali (quartieri residenziali, quartieri modesti, periferie);

– in base alle trasformazioni storiche (in quasi tutte le città europee e asiatiche esiste il centro storico; le città nordamericane hanno, invece, un nucleo direzionale, caratterizzato dai grattacieli).

Nel Terzo Mondo, la concentrazione di abitanti nelle metropoli è un effetto della povertà nelle campagne. Qui non sono state avviate attività che diano lavoro ai nuovi arrivati che per sopravvivere devono arrangiarsi e dunque occupano abusivamente i terreni liberi intorno alle città, costruendo baracche (“bidonville”, o “favelas” in Brasile).

 

Published in: on November 25, 2013 at 3:58 pm  Leave a Comment  

Analisi de “La lupa” (Verga)

Per la classe VH, il testo dell’analisi dopo il salto.

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Published in: on November 24, 2013 at 8:58 pm  Leave a Comment  

Solone e Pisistrato

Solone.

L’arconte eponimo del 594/3, Solone, vietò la concessione di prestiti garantiti dalla persona del debitore o da ipoteche sui terreni e abolì i debiti contratti a tali condizioni. Fondò un regime timocratico (basato sulla ricchezza), dividendo i cittadini secondo i proventi annuali calcolati in medimni (52 litri) di cereali o in metreti (39 litri) d’olio o di vino: i pentacosiomedimni ricavano 500 medimni o 500 metreti, gli ippeis 300, gli zeugiti 200, i teti avevano una rendita inferiore. Le prime tre classi provvedevano personalmente al proprio armamento e versavano i contributi allo stato. Le prime due potevano ottenere le più alte magistrature; gli zeugiti non potevano andare oltre la magistratura degli Undici, adibita a compiti di polizia. Tutti potevano partecipare all’ecclesia, cioé all’assemblea generale che eleggeva i magistrati e deliberava sulle questioni più importanti, e all’eliaea, cioé al tribunale popolare che giudicava i delitti che interessavano la collettività statale. La riforma che pure liquidava le antiche strutture aristocratiche non soddisfaceva pienamente le esigenze di rinnovamento dei ceti commerciali.

Pisistrato e Ippia.

Questa situazione fu risolta da Pisistrato che guidò il partito popolare, instaurando nel 546 la tirannide. I piccoli proprietari agricoli, liberati da ipoteche e debiti, godettero di prosperità; il governo promosse lavori pubblici e annetté l’isola di Salamina, insediando colonie sull’Ellesponto.

Quando Pisistrato morì nel 528, gli successe il figlio Ippia, che incontrò una crescente opposizione interna, appoggiata da Sparta. Nel 514 a.C. due nobili, Armodio e Aristogitone, uccisero Ipparco, fratello di Ippia; il tiranno reagì circondandosi di mercenari e sciogliendo l’esercito. Un gruppo di fuoriusciti guidati dagli Alcmeonidi riuscì con Sparta a rovesciare la tirannide nel 510 a.C.

Published in: on November 24, 2013 at 8:55 pm  Leave a Comment  

Appunti di storia su Sparta e Atene.

Sparta.

La Laconia, o valle dell’Eurota, fu occupata dai Dori in un’epoca imprecisabile. Gli invasori, gli Spartani o Lacedemoni, non si fusero con le popolazioni locali, ma rimasero una minoranza armata. Da questa condizione nacquero i loro ordinamenti attribuiti al re Licurgo. Le terre migliori furono divise tra i dominatori (Spartiati), a ciascuno dei quali spettava un cleros, trasmesso in eredità solo al primogenito e invendibile. Non era una proprietà, ma una concessione dello stato.

Le terre erano coltivate dagli Iloti, servi senza diritti politici e civili. I Perieci (tra i quali decadevano i figli minori degli Spartiati e gli inadempienti ai propri obblighi) potevano avere terre proprie e svolgere commercio liberamente, ma erano esclusi dai diritti politici. Il nerbo dell’esercito era costituito dagli Spartiati. A sette anni il fanciullo era affidato all’educazione pubblica che entro i vent’anni ne faceva un perfetto oplita. Gli obblighi militari continuavano fino ai sessanta e comprendevano il pasto comune (sissizio). I neonati gracili erano soppressi. Conducevano una vita uniforme e si dichiaravano omoioi (uguali).

Alla base dello stato era l’apella, o assemblea generale di tutti gli omoioi di almeno trent’anni; poteva respingere i provvedimenti proposti ed eleggeva i 28 senatori (gherontes) e gli ispettori (eforoi). I primi erano eletti a vita tra gli Spartiati di almeno sessant’anni e costituivano un consiglio superiore (gherusia), che proponeva le leggi, esercitava la funzione giudiziaria per i reati di sangue o di alto tradimento. La sola carica ereditaria era quella dei due re, che esercitavano funzioni religiose, comandavano l’esercito, dichiaravano guerra e decidevano della pace; essi erano sorvegliati dagli eforoi e rispondevano alla gherusia.

I Lacedemoni trasformarono i Messeni in Iloti (VIII-VII), poi attaccarono l’Arcadia e Argo (VI). Siccome erano poche migliaia, un’ulteriore espansione avrebbe aumentato il pericolo di rivolte: si accontentarono così di ridurre l’Arcadia, l’Elide e l’Argolide ad alleate subalterne. Nacque verso la fine del VI la simmachia peloponnesiaca, che comprendeva il Peloponneso, eccetto l’Acaia e Argo.

Atene.

La calata dei Dori risparmiò l’Attica dove rimasero gli Ioni uniti sotto Atene. Il re ateniese fu affiancato da magistrati (gli arconti, come il polemarco che guidava l’esercito e l’eponimo, che dava il nome all’anno), poi sostituito dall’arconte re nelle funzioni religiose, dopo l’abolizione della monarchia. Dopo il 682 a.C. furono aggiunti sei arconti tesmotati, con funzioni giudiziarie minori. Il giudizio sui delitti più gravi spettava all’areopago, del quale diventano membri tutti gli ex arconti. La repubblica si basava sulla opposizione gentilizia fra nobili e inferiori. La sua costituzione era debole e caotica, perché il potere era affidato a molti magistrati, ma il regime ateniese risultava più elastico.

Published in: on November 18, 2013 at 9:56 pm  Leave a Comment  

Anthologia alimentariorum, note grammaticali

Qualche informazione e notarella grammaticale sui testi dell’Anthologia per la classe VH.

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Published in: on November 7, 2013 at 7:23 pm  Leave a Comment